Abbiamo superato la fase delle creature immaginarie, cominciata a 5 anni e mezzo circa, quando Bianca non voleva entrare nelle stanze della casa da sola per paura che ci fossero mostri o lupi. Abbiamo in parte superato la paura dell’acqua, dal momento che anche una semplice doccia diventava un incubo. Ma la paura degli insetti no, quella mi sa Bianca se la porterà per tutta la vita.

Dicono che certe fobie specifiche – la paura dei cani ad esempio – siano trasmesse dai genitori ai figli. Se una mamma mostra di essere terrorizzata davanti ad un cane è molto probabile che un figlio acquisisca lo stesso atteggiamento.  E’ vero che non ho mai amato gli insetti e l’idea di ritrovarmene uno addosso mi mette una certa ansia, ma ho sempre cercato di mantenere un atteggiamento abbastanza rilassato e non agitato, e anche Luna mi sembra tranquilla sulla questione.

Bianca invece avrebbe bisogno di uno psicologo. Lei ha paura di ogni animale vivente, eccezion fatta per i gatti, con una fobia particolarmente accentuata per gli esseri volanti di qualsiasi dimensione, anche infinitesimale. Per fortuna ora sono abituata e so che quando strilla in maniera sovrumana c’è qualche moscerino/mosca o simile in giro, ma le prime volte che ha strillato, soprattutto in macchina, a momenti mi veniva un infarto. Quante volte mi ha costretto a fermarmi nei posti più assurdi perché dovevo cacciare un moscerino che camminava sul finestrino! Impossibile del resto mostrare indifferenza, dal momento che urla, scalcia e sembra presa da una possessione demoniaca.

Quando vede qualche minuscolo insettino a casa a volte chiede aiuto alla sorella (che ha 3 anni meno di lei precisiamolo), la quale con grande disinvoltura va a prendere un pezzetto di carta igienica dal bagno ed elimina l’intruso. Io ogni volta cerco di sottolineare a parole la bellezza di ogni essere vivente per renderglielo simpatico, e le dico ‘facciamolo accomodare fuori poverino’, cerco di spiegarle che sono loro ad aver paura di lei che è molto più grande e forte, ma non vuole sentir ragioni, si chiude in una stanza e non esce fin quando l’ospite è andato via.

Tra gli insetti quelli che proprio la terrorizzano sono le farfalle, che io invece adoro, e quando in estate ne vediamo qualcuna grande e colorata, io mi incanto ad osservarla e lei corre urlando. Non nego di essermi davvero vergognata quando questa cosa è successa in pubblico, come l’estate scorsa che eravamo in piscina e mentre camminavamo lungo il bordo per andare a farci il bagno abbiamo incrociato una farfalla; Bianca ha cominciato a correre ed urlare come un’invasata con tutti che la guardavano e io ho finto indifferenza mentre il mio unico pensiero era quello di riempirla di mazzate.

Altra fobia di Bianca sono le visite mediche, non tutte però. A dire il vero questa fobia è una new entry, perché fino a poco tempo fa non aveva mai fatto grossi problemi, fin quando a dicembre siamo andati dall’oculista e mi ha fatto fare una colossale figura di merda. Appena si è avvicinata all’apparecchio e ha poggiato il mento, con il dottore che era dall’altra parte per guardarle gli occhi, si è alzata urlando, ha cominciato a piangere dicendo che vedeva un occhio brutto, l’occhio del mostro, con il dottore che invano cercava di spiegarle che quello era il SUO occhio. Volevo morire, alla fine ce ne siamo andate senza fare la visita. Sto ancora cercando di convincerla a ritornare dall’oculista, visto che aveva detto di non vederci bene a scuola. Ha dichiarato che se proprio deve andare deve farsi visitare dando la mano alla sorellina. Non ho parole.

Ovviamente ha paura del dolore, delle ferite, del sangue.  Non parliamo della gran quantità di cerotti che utilizza inutilmente per le cose più assurde, il più delle volte per dei puntini sulle dita delle mani che chissà come si è fatta e che io neanche riesco a vedere.

L’apice dell’assurdo lo abbiamo raggiunto quando ho dovuto estrarle un dente che dondolava in piena notte mentre dormiva, con tanto di pila e cotton-fiock per tamponare il sangue che è uscito. Tutto perché aveva talmente paura che non potevo nemmeno avvicinarmi a guardare il dente, attaccato ormai con uno sputo alla gengiva.

Ovviamente mi auguro che sia solo una fase passeggera collegata all’età e spero che crescendo queste fobie si attenuino, ma sono convinta che siano imputabili al carattere di mia figlia,  una gran fifona e facilmente impressionabile.